Ultimo aggiornamento: lunedì 27 novembre 2023

Tecnica



Stato e Regioni: concorrenza per l'energia

Il decentramento della politica energetica è iniziato con la Legge 10/91 che assegnava alle Regioni la predisposizione di Piani Energetici Regionali per l'efficienza energetica e le fonti rinnovabili.                     La Legge 15 Marzo 1997 n.59 detta anche Legge Bassanini, prevedeva il passaggio a Regioni ed Enti locali di tutte le funzioni e i compiti amministrativi d'interesse locale, per quanto riguarda l'energia, mentre allo Stato rimanevano i compiti di rilievo nazionale. La riforma del titolo V della Costituzione , attuata con la legge 3/2001 ha posto l'energia tra le materie concorrenti tra Regioni e Stato, il quale ha funzione di indirizzo e d'identificazione dei principi fondamentali, come per esempio la legislazione in materia di tutela della concorrenza e di tutela ambientale.

Le competenze dello Stato 

  • supervisione sul rispetto degli obblighi comunitari e internazionali
  • elaborazione degli obiettivi e delle linee guida di politica energetica nazionale
  • adozione degli atti di indirizzo e coordinamento per la programmazione energetica a livello regionale
  • competenze nella sicurezza nazionale come importazione, esportazione e stoccaggio
  • definizione delle condizioni di sicurezza negli impianti

Le competenze delle Regioni

  • formulazione degli obiettivi di politica energetica regionale
  • localizzazione e realizzazionedegli impianti di teleriscaldamento
  • sviluppo e valorizzazione delle risorse locali e delle fonti rinnovabili
  • rilascio delle concessioni idroelettriche
  • certificazione energetica degli edifici
  • garanzia delle condizioni di sicurezza e compatibilità ambientale e territoriale
  • sicurezza, affidabilità e continuità degli approvigionamenti regionali
  • conseguimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto

In caso di mancato rispetto delle Direttive europee da parte delle Regioni il Governo può esercitare il potere sostitutivo. La decisione di far tornare buona parte dei poteri in materia di energia allo Stato potrebbe sanare la frammentazione in atto di regole sul tema delle certificazioni energetiche degli edifici  ma il dibattito in corso ormai da lungo tempo sembra ancora non portare a nessun risultato. 



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